“Se potessi avere una casa più grande, non ci sarebbe tutto questo disordine. E poi, se avessi più soldi, altro che questi mobili …beato Marco che si può permettere di comprarsi anche il tavolo in cristallo, fatto da un artigiano”
“Se fossi più magro, farei meno fatica a trovare abiti adatti a me”
“Con la vita che faccio posso vedere i miei amici solo una volta al mese”
“Non sono riuscito ad avere quel posto da dirigente”
“Le uniche persone che ancora frequento sono Lucia e Giovanni”
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“Ho una casa. Piccola ma ho una casa. Ed è stata una conquista. Sono anche riuscita ad arredarla. Certo, magari i miei mobili non sono di gran lusso ma fanno il loro dovere e mi permettono di sentirmi circondata da qualcosa che mi rispecchia e mi accoglie”
“Beh, non sarò magro ma mi gusto la vita! E poi, ora, si trovano più facilmente i pantaloni che in cintura hanno anche l’elastico, il che mi fa sentire più comodo e a mio agio, anche con qualche chilo in più”
“Nonostante abbia un lavoro impegnativo e tanti impegni di famiglia, riesco anche a organizzare qualche cenetta e qualche weekend insieme agli amici. Li vedo ogni mese!”
“Anche se non sono ancora riuscito a diventare dirigente so che lavoro bene e mi rende orgoglioso lasciare la mia impronta in ciò che faccio”
“Lucia e Giovanni riempiono la mia vita: so che posso contare su di loro e mi sono vicini. Non è da tutti avere qualcuno che ci tiene davvero”
L’hai già notato, vero?
Le frasi del primo blocco e quelle del secondo blocco raccontano esattamente la stessa situazione.
Cosa le rende cos' diverse?
La prospettiva.
Le prime frasi guardano la vita dalla prospettiva della mancanza: il focus è su ciò che non abbiamo
Le seconde guardano la vita dalla prospettiva dell’abbondanza: il focus è ciò che abbiamo.
Se nutriamo la prospettiva della mancanza sarà sempre più complesso essere soddisfatti, gioire: troveremo sempre un buon motivo per non farlo. E con grande probabilità riusciremo anche a sabotare i momenti belli che ci si pareranno di fronte…sino a non notarli neanche più, tanto saremo carichi della frustrazione e dello sconforto che noi stessi avremo alimentato.
Se nutriamo, invece, la prospettiva dell’abbondanza, giorno dopo giorno ci accorgeremo sempre di più di tutto il bello che abbiamo a portata di mano, di quanto possiamo essere grati e di quanto sia bello essere grati. La gratitudine alimenta il nostro senso di pienezza, soddisfazione, gioia.
E alimenta pienezza, soddisfazione, gioia anche in chi sta vicino a noi.
Una prospettiva di abbondanza non solo ci aiuta ad apprezzare ciò che abbiamo, ma ci offre anche la possibilità di cogliere nuove opportunità, trovare soluzioni creative e superare le difficoltà con una mentalità aperta, curiora, vivace e risoluta.
E può anche impattare positivamente sulla nostra salute mentale e fisica!
Possiamo scegliere se sorridere alla vita o lasciare che il nostro sorriso si spenga.
Possiamo scegliere se portare luce o ombra.
Possiamo scegliere che occhiali indossare quando ci guardiamo dentro e ci guardiamo attorno.
Se ci regaliamo ogni giorno anche un solo momento per apprezzare ciò che abbiamo ci renderemo conto di quanto siamo ricchi e ci sentiremo sereni, potenti e persino felici.