La "magia del Natale" evoca meraviglia, sorpresa, incanto.
Il Natale è un’esplosione di luci, decorazioni scintillanti, alberi addobbati e presepi che raccontano storie antiche. È un periodo di storie fantastiche, di renne e slitte, di Grinch e fabbriche di cioccolato, di canzoni, di film da guardare dal divano, con la coperta morbida a scaldarci e camini accesi. È il profumo di biscotti appena sfornati, il fruscio delle cartelle della tombola e l'atmosfera di feste di beneficenza. È celebrazione e ripetizione di tradizioni che creano connessione: dall'apertura dei regali alla preparazione di cibi speciali, fino alle cerimonie religiose che uniscono le famiglie.
Il Natale è i ricordi dell'infanzia, che portano con sé il profumo della meraviglia, della festa, della sorpresa…del sentirci parte di un tutto più grande. Il Natale é (ri)connessione, anche con noi stessi: attraverso la riflessione e l’introspezione possiamo dischiudere speranza e rinnovamento.
Le emozioni che proviamo a Natale si intrecciano e si sovrappongono, come le forme e i colori di un caleidoscopio.
A Natale c’è la gioia degli incontri, dei regali scelti con amore, delle risate che risuonano nelle stanze, del giocare, del fare insieme. C’è la compassione, la generosità del condividere cibo, ascolto, calore, accoglienza…anche con chi non appartiene alla stretta cerchia dei nostri amici o famigliari, con chi sta attraversando momenti difficili.
Ma a Natale ci sono anche la nostalgia dei ricordi, la malinconia dell’assenza di chi non può (piu) festeggiare con noi; il senso di colpa verso le persone a cui è stata tolta la serenità di poter gioire; la tristezza della solitudine e della malattia, fisica e mentale; lo stress dell’organizzazione. L’ansia per le aspettative può poi generare timore di delusioni; il conflitto interno tra la necessità di bilanciare relazioni lavorative e familiari può far crescere la tensione.
Il Natale è ricco di emozioni differenti e persino contrastanti, per ognuno di noi. Per viverlo appieno è fondamentale riconoscere e dare il benvenuto a tutte queste emozioni, sia quelle piacevoli che quelle spiacevoli, imparando a condividere tanto la gioia quanto la malinconia, tanto la festosità quanto il senso di impotenza, per viverne, in modo ancora più profondo, la magia.
Accogliere le nostre emozioni e accogliere, in senso ampio, ci rende umani.
Liberare le nostre emozioni e liberare, in senso ampio, ci rende umani.
(Per)donare e (per)donarci ci rende umani.
Il mio augurio per questo Natale è che l’umanità si risvegli in ciascuno di noi e che voglia risplendere, così da illuminare a festa ogni casa nel mondo.