logo ombra
English Flag  EN
La prospettiva della mancanza e quella dell’abbondanza
Pubblicata il 24/11/2024

“Se potessi avere una casa più grande, non ci sarebbe tutto questo disordine. E poi, se avessi più soldi, altro che questi mobili …beato Marco che si può permettere di comprarsi anche il tavolo in cristallo, fatto da un artigiano”

“Se fossi più magro, farei meno fatica a trovare abiti adatti a me”

“Con la vita che faccio posso vedere i miei amici solo una volta al mese”

“Non sono riuscito ad avere quel posto da dirigente”

“Le uniche persone che ancora frequento sono Lucia e Giovanni”

 _______________________

“Ho una casa. Piccola ma ho una casa. Ed è stata una conquista. Sono anche riuscita ad arredarla. Certo, magari i miei mobili non sono di gran lusso ma fanno il loro dovere e mi permettono di sentirmi circondata da qualcosa che mi rispecchia e mi accoglie”

“Beh, non sarò magro ma mi gusto la vita! E poi, ora, si trovano più facilmente i pantaloni che in cintura hanno anche l’elastico, il che mi fa sentire più comodo e a mio agio, anche con qualche chilo in più”

“Nonostante abbia un lavoro impegnativo e tanti impegni di famiglia, riesco anche a organizzare qualche cenetta e qualche weekend insieme agli amici. Li vedo ogni mese!”

“Anche se non sono ancora riuscito a diventare dirigente so che lavoro bene e mi rende orgoglioso lasciare la mia impronta in ciò che faccio”

“Lucia e Giovanni riempiono la mia vita: so che posso contare su di loro e mi sono vicini. Non è da tutti avere qualcuno che ci tiene davvero”

 

L’hai già notato, vero?

Le frasi del primo blocco e quelle del secondo blocco raccontano esattamente la stessa situazione.

Cosa le rende cos' diverse?

La prospettiva.

 

Le prime frasi guardano la vita dalla prospettiva della mancanza: il focus è su ciò che non abbiamo

Le seconde guardano la vita dalla prospettiva dell’abbondanza: il focus è ciò che abbiamo.

 

Se nutriamo la prospettiva della mancanza sarà sempre più complesso essere soddisfatti, gioire: troveremo sempre un buon motivo per non farlo. E con grande probabilità riusciremo anche a sabotare i momenti belli che ci si pareranno di fronte…sino a non notarli neanche più, tanto saremo carichi della frustrazione e dello sconforto che noi stessi avremo alimentato.

Se nutriamo, invece, la prospettiva dell’abbondanza, giorno dopo giorno ci accorgeremo sempre di più di tutto il bello che abbiamo a portata di mano, di quanto possiamo essere grati e di quanto sia bello essere grati. La gratitudine alimenta il nostro senso di pienezza, soddisfazione, gioia.

E alimenta pienezza, soddisfazione, gioia anche in chi sta vicino a noi.

 

Una prospettiva di abbondanza non solo ci aiuta ad apprezzare ciò che abbiamo, ma ci offre anche la possibilità di cogliere nuove opportunità, trovare soluzioni creative e superare le difficoltà con una mentalità aperta, curiora, vivace e risoluta.

E può anche impattare positivamente sulla nostra salute mentale e fisica!

 

Possiamo scegliere se sorridere alla vita o lasciare che il nostro sorriso si spenga.

Possiamo scegliere se portare luce o ombra.

Possiamo scegliere che occhiali indossare quando ci guardiamo dentro e ci guardiamo attorno.

 

Se ci regaliamo ogni giorno anche un solo momento per apprezzare ciò che abbiamo ci renderemo conto di quanto siamo ricchi e ci sentiremo sereni, potenti e persino felici.

 

NOME*
COGNOME*
Email*
TELEFONO*
Apprezzare le "Piccole Cose" per migliorare la nostra cognizione e il nostro benessere Viviamo in un mondo che sembra correre a una velocità vertiginosa. Siamo costantemente immersi in un flusso incessante di informazioni, aspettative e obiettivi da raggiungere. Questo turbinio di richieste quotidiane spesso ci travolge, portandoci a vivere in modo automatico, senza realmente percepire ciò che accade intorno a noi. Ci lasciamo avvolgere da un vortice di frenesia, dimenticando di fermarci e di apprezzare le piccole cose, che costituiscono il tessuto della nostra vita quotidiana e rappresentano una base imprescindibile su cui costruire la nostra felicità e il nostro benessere.   Quante volte, ad esempio, al mattino, ci svegliamo e prepariamo un caffè senza prestarci attenzione? Invece di vivere quel momento al meglio, spesso lo consideriamo solo un passo necessario prima di immergerci nelle nostre attività quotidiane. Cosa accadrebbe, però, se ci fermassimo un attimo per sentire il profumo avvolgente del caffè che si diffonde nella stanza? O per apprezzare il calore della tazza tra le mani e il risveglio che il primo sorso ci regala? Scegliendo di renderci conto di quanto sia un privilegio poter gustare un caffè caldo ogni giorno, magari immersi nella tranquillità delle nostre case o sperimentando l'accoglienza di un bar, iniziamo a nutrire un sentimento di gratitudine nei confronti di questa semplice, ma preziosa, esperienza quotidiana.   Spesso, ci abituiamo così tanto alle cose di cui disponiamo – un tetto sulla testa, compagnia affettuosa, la salute – che finiscono per sembrare scontate. Ciò che è familiare diventa invisibile, e perdiamo la capacità di apprezzarlo. La fragilità della vita, però, ci insegna tutto può cambiare in un attimo. Ciò che oggi diamo per scontato potrebbe non essere accessibile domani, e questo ci ricorda l'importanza di riconoscere e apprezzare ogni singolo momento e ogni singolo dono. Anche la nostra capacità di sperimentare la bellezza del quotidiano, come una passeggiata al parco, non è garantita. Quando camminiamo, quante volte siamo presenti a ciò che ci circonda – il canto degli uccelli, il profumo dei fiori, o il semplice privilegio di muoverci liberamente? L’idea di perdere tutto questo può spingerci a riflettere seriamente su quanto sia prezioso ciò che abbiamo e a rinnovare ogni giorno il nostro senso di gratitudine.   Anche nel contesto lavorativo, possiamo esercitare la gratitudine. Ogni sorriso scambiato, ogni gesto di aiuto, ogni parola di incoraggiamento che riceviamo sono doni da riconoscere e apprezzare. Allenarci a notare e valorizzare questi piccoli gesti non solo arricchisce la nostra esperienza personale, ma contribuisce a creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo. Includere l’espressione della gratitudine nella nostra routine di lavoro, ad esempio attraverso il riconoscimento dei successi dei colleghi, anche se piccoli, può rafforzare i legami interpersonali, alimentare il senso di appartenenza e motivare tutti a lavorare con maggiore impegno.   Le emozioni che proviamo in relazione alle piccole cose influiscono profondamente sul nostro stato d’animo e sulla nostra qualità di vita. La gratitudine, in particolare, è un’emozione potente in grado di elevare il nostro spirito, rendendoci più felici e soddisfatti. È un’emozione complessa che implica la capacità di riconoscere e apprezzare non solo le cose buone che abbiamo, ma anche gli atti di gentilezza verso di noi. Secondo varie ricerche, tra cui quella di Emmons e Mishra (2011), la gratitudine può agire a livello neuronale, impegnando aree specifiche del nostro cervello, come la corteccia cingolata anteriore, la corteccia prefrontale mediale e la corteccia prefrontale dorsolaterale, con il potenziale di generare cambiamenti sinaptici e miglioramenti cognitivi significativi. Praticare la gratitudine, non come atto isolato, ma come abitudine di vita, può trasformare profondamente il nostro benessere e la nostra efficacia, perché ci accompagna a riflettere sulle relazioni che costruiamo, sull'impatto degli altri su di noi e sul nostro posto nel mondo, a costruire quindi più consapevolezza, a nutrire l’empatia e ad alimentare altre emozioni piacevoli, come serenità, gioia, speranza, fornendoci la chiave per prospettive positive e fattive.   Facciamo, dunque, un passo indietro nella frenesia e regaliamoci di osservare il mondo che ci circonda: troveremo in esso molte ragioni per sorridere e avere voglia di costruire.

Leggi di più



contatti 3491719446 Linkedin