logo ombra
English Flag  EN
Intelligenza Emotiva: alleniamola per stare bene!
Pubblicata il 26/06/2024

Sempre più individui e aziende stanno riconoscendo l'importanza dell'intelligenza emotiva, vitale per costruire un livello più elevato di benessere per se stessi, per i propri team e per l'organizzazione.

Anche se l'intelligenza emotiva è innata in noi, proprio come i nostri muscoli, se non la alleniamo, si indebolisce nel tempo.

Prova a ripensare  una riunione di team a cui hai partecipato.

Come ti sei sentito quando hai proposto una soluzione per il team e la tua proposta è stata ignorata o contraddetta, nonostante fosse nell'interesse collettivo? Come ti sei sentito quando il resto del team si è concentrato sulla difesa delle proprie posizioni, alimentando conflitti e andando contro i propri interessi, invece di ascoltare attentamente? Come hai reagito? 

 

Sia nel lavoro che nella vita personale, possono derivare conseguenze dannose se non ci prendiamo cura della nostra intelligenza emotiva. E, all'opposto, possiamo generare impatti positivise ci alleniamo a gestire le emozioni.

 

Nel settore sanitario, uno studio pubblicato su BMC Medical Education ha dimostrato come gli infermieri con una elevata intelligenza emotiva offrano cure migliori  pazienti.

In uno studio pubblicato su Personality and Individual Differences, è stato dimostrato come individui con maggiori livelli di intelligenza emotiva abbiano prestazioni finanziarie migliori nella gestione del proprio portafoglio.

Uno studio pubblicato su Journal of Organizational Behavior ha dimostrato come i manager con una maggiore intelligenza emotiva abbiano maggior successo in termini di soddisfazione del cliente e prestazioni dei dipendenti rispetto a quelli con una bassa intelligenza emotiva.

 

Ma cos'è esattamente l'intelligenza emotiva?

Peter Salovey e John D. Mayer hanno fornito la prima definizione di intelligenza emotiva nel 1990 nel loro articolo scientifico intitolato "Emotional Intelligence" pubblicato sulla rivista Psychological Intelligence. L'intelligenza emotiva si riferisce alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, utilizzando le emozioni come informazioni preziose per evitare conflitti e reazioni negative.

 

 

 

Se sei interessato ad avere maggiori informazioni su come allenare la tua intelligenza emotiva per:

- Sviluppare una comunicazione più efficace

- Costruire relazioni di valore

- Migliorarti sia sul lavoro che nella vita personale

compila il modulo sul nostro sito web e richiedi una sessione gratuita di 30 minuti. Siamo convinti che i risultati ti sorprenderanno!

NOME*
COGNOME*
Email*
TELEFONO*
Tutto quello che avresti voluto sapere sul coaching e non hai mai osato chiedere! Secondo l'International Coaching Federation (ICF), il coaching è una partnership con il cliente (individui e team) che attraverso un processo creativo stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Per farlo, il coach si avvale delle proprie competenze e strumenti: si concentra su ciò che il cliente dice e non dice, per supportare l'auto-espressione e l’esplorazione; facilita le intuizioni e l'apprendimento del cliente utilizzando domande, silenzio, metafore, analogie...   Ma perché intraprendere un percorso di coaching?   Il coaching porta anzitutto a una crescita di consapevolezza. Grazie ad esso, si può diventare più consapevoli di tutto, potenzialmente! Delle proprie emozioni, dei propri pensieri e dei propri comportamenti, e di come si combinino tra loro originando schemi ricorrenti; dei propri bisogni, priorità, valori e obiettivi; dei punti di forza e delle skill da nutrire. Grazie al coaching ciascuno di noi può scoprire nuovi mondi e nuovi modi (di esplorare, pensare, fare…). Ma il coaching non accresce solo la consapevolezza di sé: può essere un valido supporto anche nell’accrescere la consapevolezza dell'altro. Il coaching ci può aiutare a comprenderne a fondo il linguaggio, le emozioni, gli schemi…a valutare l’impatto che i nostri comportamenti possono avere su chi è in relazione e a scegliere, di conseguenza, cosa fare (e come fare), per avvicinarci all’impatto che desideriamo. Quante volte ci è capitato di avere comportamenti disallineati rispetto alle esigenze degli altri (ascoltando poco; dando scarsi riconoscimenti; prendendoci tutta la scena…) e poi sentirci frustrati perché non abbiamo ricevuto la loro collaborazione nel momento del bisogno? Oppure di restare fermi, aspettando che fossero gli altri a fare, perché “era giusto così”, perché “dovevano pensarci”…, finendo con il non ottenere nulla? Il coaching ci offre l'opportunità di riflettere prima di agire, di riflettere sul perché non stiamo agendo; di definire strategie costruttive; ci supporta nel riconoscere e allenarci a gestire le nostre emozioni, a sviluppare le nostre abilità di comunicazione, a creare relazioni (e opportunità) personali e professionali sane e soddisfacenti. E’ cosi che il coach, attraverso domande, feedback e altri strumenti, accompagna il cliente (individuo e team) a trasformare la consapevolezza, l'apprendimento e l'intuizione in azioni. Il coachig libera potenza. Il coaching libera potenziale. Il coaching libera…portando il focus, mettendo l’accento sul presente (il tanto citato “qui e ora”). Il coaching usa il passato come lezione di vita: non ha la pretesa di risolvere ciò che è già stato, che è, appunto, passato, andato, chiuso, su cui non possiamo più agire ma da cui possiamo rimanere bloccati, se il nostro pensiero resta li a crogiolarsi…a interrogarsi….Ci permette invece di guardare al passato per ricavarne apprendimenti utili per il nostro oggi (per gli amanti di Baglioni : la vita è adesso), a servizio di una costruzione consapevole del nostro futuro. Ci accompagna a comprendere come procedere un passo alla volta, verificando l’efficacia delle nostre azioni e l’adeguatezza delle nostre risorse rispetto ai nostri obiettivi, permettendoci così, gradualmente, di raggiungere la nostra meta, oppure, di scorgere, un progresso dopo l’altro, da una nuova visuale, una nuova meta, più rilevante per noi. Prova a immaginare di essere a bordo di un treno ad alta velocità: certo, arriverai rapidamente alla meta ma di cosa potrai accorgerti nel tragitto? Vedrai panorami? Scoprirai mete intermedie che potrebbe valere la pena di visitare? Avrai tempo sufficiente per goderti il viaggio? No. A bordo di un treno regionale, invece, potrai provare impazienza. Ma avrai ‘opportunità di osservare i numerosi panorami che si susseguono; potrai vedere come cambiano, godere dell’ispirazione della molteplicità di scenari e prospettive. Potrai decidere che, forse, una fermata in più per esplorare, ti potrebbe piacere e servire. Potrai scegliere con più lucidità. C’è un però. Prima di avviare un percorso di coaching, è bene che si concordi sulle reciproche responsabilità (tema cardine nelle competenze del coach). Da coach lo ricordo ogni volta: posso accompagnare te o il tuo team a vedere che c'è una porta, a scoprire come aprirla con gli strumenti che hai a disposizione, a comprendere gli eventuali ostacoli e identificare come superarli… ma la scelta finale di aprire la porta e varcare la soglia spetta solamente a te. In questo, per me, sta la bellezza del coaching : promuovendo l'autonomia del cliente, creando Indipendenza, perché ciascuno di noi ha i suoi strumenti, basta solo avere voglia di scoprirli e metterli in azione!

Leggi di più



contatti 3491719446 Linkedin